Novità in biblioteca
Pubblicato il 02 dicembre 2025
I rapporti tra istituzioni pubbliche, imprese e società civile sono oggi al centro di sfide cruciali che riguardano la regolazione dei mercati e la governance globale. "Introduction to Regulation and Governance" di Martino Maggetti offre una panoramica rigorosa dei principali approcci teorici e delle pratiche che caratterizzano i processi regolatori, analizzando il ruolo delle autorità indipendenti, degli organismi internazionali e degli attori privati. Il volume evidenzia come la governance multilivello affronti questioni emergenti quali la regolazione delle piattaforme digitali, la sicurezza dei dati e la transizione verso modelli economici sostenibili, temi che oggi influenzano profondamente la fiducia nei mercati e la stabilità economica.
Una prospettiva complementare è delineata in "Advanced Introduction to Business and Government" di David Coen e Matia Vannoni, che indaga le relazioni strategiche tra imprese e potere politico. Il testo analizza come le aziende influenzino le politiche pubbliche attraverso lobbying, advocacy e partnership, e come i governi orientino il comportamento delle imprese mediante incentivi e vincoli normativi. Particolare attenzione è dedicata alle dinamiche globali, come le politiche per la decarbonizzazione, la regolazione dell’intelligenza artificiale e le tensioni geopolitiche che impattano sulle catene di approvvigionamento. L’approccio comparato e interdisciplinare consente di comprendere le implicazioni etiche e democratiche di tali rapporti, stimolando una riflessione critica sul bilanciamento tra interessi privati e bene pubblico. (2 dicembre 2025)
Il dibattito contemporaneo sull’economia globale è attraversato da interrogativi radicali circa la sostenibilità del capitalismo e le sue prospettive future. Ecco tre opere che offrono chiavi di lettura complementari.
"Epochal crisis: the exhaustion of global capitalism", di William I. Robinson, individua nel capitalismo globale una crisi di natura sistemica, non riducibile a cicli economici o congiunture temporanee. L'analisi si concentra sull’esaurimento delle capacità espansive del sistema, aggravato da disuguaglianze crescenti, instabilità politica e tensioni ecologiche. L’autore sostiene che la crisi non è un fenomeno contingente, ma il sintomo di un modello che ha raggiunto i propri limiti strutturali, aprendo scenari di trasformazione profonda.
In dialogo ideale con questa prospettiva, Timothée Parrique, in "Rallentare o morire: per un’economia della post-crescita", propone una riflessione sulla necessità di abbandonare il dogma della crescita illimitata. La sua teoria della post-crescita non si limita a criticare l’insostenibilità ambientale del capitalismo, ma suggerisce un ripensamento radicale dei concetti di benessere e prosperità. L’economia, secondo Parrique, deve orientarsi verso obiettivi qualitativi, privilegiando equità sociale e resilienza ecologica rispetto all’accumulazione quantitativa. Tale approccio si configura come una risposta alle contraddizioni messe in luce da Robinson, offrendo una visione normativa per il futuro.
Infine, in "Transaction economics of John R. Commons: towards reasonable capitalism", Shingo Takahashi recupera il pensiero di uno dei padri dell'istituzionalismo economico per delineare un’alternativa interna al paradigma capitalistico: un “capitalismo ragionevole” fondato sull’economia delle transazioni. L’autore evidenzia come la regolazione istituzionale e la cooperazione possano mitigare le derive speculative e le asimmetrie di potere, restituendo al mercato una funzione sociale. In questo senso, la proposta di Takahashi non si colloca in una prospettiva di rottura, ma di riforma, suggerendo strumenti teorici per rendere il capitalismo compatibile con principi di giustizia e stabilità.
Si tratta di tre libri che convergono nell’indicare l’urgenza di ripensare il rapporto tra economia, società e ambiente. La crisi del capitalismo non appare come un evento isolato, ma come il punto di partenza per una riflessione interdisciplinare che coinvolge economia politica, etica e governance globale. In tale contesto, il dialogo tra approcci radicali e riformisti si rivela essenziale per immaginare, in un’epoca di trasformazioni epocali, scenari sostenibili. (25 novembre 2025)
"Giving credit to dictatorship" affronta il tema sempre attuale del rapporto tra regimi autoritari e capitalismo finanziario. Curato da Valerio Torreggiani e José Luís Cardoso, il volume raccoglie contributi che esaminano come, nel corso del Novecento, le dittature europee abbiano interagito con i mercati finanziari sia nazionali sia internazionali.
Il volume si apre con una riflessione di Youssef Cassis, che pone due interrogativi centrali: i mercati finanziari tengono conto dell'assetto istituzionale dei Paesi in cui scelgono di investire ? In che misura la globalizzazione influisce sulla disponibilità di credito verso i regimi autoritari? Secondo Cassis, gli investitori stranieri non hanno mai esitato a finanziare regimi autoritari, considerando tale comportamento la norma piuttosto che l’eccezione, se non in presenza di motivazioni particolari che lo impedissero. Egli osserva inoltre che i mercati e gli attori finanziari sono principalmente interessati alle opportunità di profitto e alla sicurezza degli investimenti, fattori che possono essere garantiti o compromessi dall’avvento o dal crollo di un regime autoritario.
Attraverso dieci capitoli, il libro analizza casi emblematici: dall’alleanza tra la dittatura di Primo de Rivera e l’élite bancaria catalana negli anni Venti, alle politiche economiche della Grecia sotto i colonnelli, passando per l’intervento del regime jugoslavo nel sistema bancario, la gestione della lira fascista, il ruolo della Banca d’Italia nel finanziamento delle guerre, fino alla complicità delle banche tedesche con il nazismo e alla “repressione finanziaria” nella Spagna franchista. Non mancano approfondimenti sulle trasformazioni neoliberali in Turchia negli anni Ottanta.
Il volume non si limita a documentare le interazioni tra finanza e autoritarismo, ma sollecita una riflessione sul quadro concettuale che le sostiene. Il fatto che i mercati abbiano operato con apparente normalità in contesti autoritari solleva dubbi sull’idea di neutralità economica e spinge a riconsiderare le categorie interpretative utilizzate nella storia finanziaria. In particolare, emerge la necessità di interrogarsi sul ruolo delle istituzioni e degli attori economici nella riproduzione delle strutture di potere, nonché sull’impatto delle logiche di profitto nella definizione delle traiettorie politiche. (18 novembre 2025)
Nel contesto delle profonde trasformazioni che hanno attraversato gli Stati Uniti negli ultimi anni, tre recenti pubblicazioni offrono prospettive complementari e critiche sulle dinamiche politiche, economiche e urbane che hanno ridefinito il ruolo del potere americano, tanto sul piano interno quanto su quello globale.
Nel saggio "Buio americano", Mario Del Pero esamina l’era Trump come un punto di rottura nella storia politica statunitense, evidenziando le lacerazioni strutturali che hanno favorito l’emergere di un populismo autoritario e l’indebolimento della leadership globale americana. L’autore intreccia l’analisi della cronaca politica con una riflessione più ampia sul declino dell’egemonia statunitense, offrendo una lettura rigorosa e ben documentata delle trasformazioni in corso. Il volume si distingue per la capacità di connettere eventi recenti a dinamiche di lungo periodo, evitando letture contingenti e restituendo un quadro complesso delle tensioni interne al sistema politico statunitense.
Philip Coggan, in "The Economic Consequences of Mr Trump", si concentra invece sulle scelte economiche dell’amministrazione repubblicana, in particolare sulla guerra commerciale con la Cina e sul ritorno a forme di protezionismo. L’indagine si estende agli effetti sistemici di tali politiche sull’economia globale, interrogandosi sulle implicazioni di lungo periodo per l’ordine economico internazionale e per la tenuta dei mercati. Coggan adotta un approccio analitico che combina dati macroeconomici e riflessioni teoriche, mettendo in discussione l’efficacia e la coerenza delle strategie economiche trumpiane nel contesto di un’economia interdipendente.
Infine, "Born in Flames" di Bench Ansfield affronta un ambito meno esplorato ma cruciale: la riconfigurazione urbana delle città americane attraverso il prisma della speculazione immobiliare, della gentrificazione e della violenza strutturale. L’autore ricostruisce il nesso tra incendi dolosi, disinvestimento pubblico e ristrutturazione neoliberale degli spazi urbani, offrendo una lettura originale e provocatoria della cosiddetta "rinascita" delle metropoli statunitensi. Il volume si distingue per l’uso di fonti archivistiche e per l’attenzione alle dinamiche razziali e di classe che attraversano le politiche urbane, proponendo una critica radicale alle narrazioni dominanti sulla rigenerazione urbana.
In un’epoca in cui gli algoritmi sembrano sapere tutto di noi — spesso più di quanto vorremmo — Bar-Gill e Sunstein ci invitano a riflettere su ciò che accade quando l’intelligenza artificiale smette di essere uno strumento neutro e diventa un meccanismo di pressione, selezione e, talvolta, manipolazione. "Algorithmic Harm: Protecting People in the Age of Artificial Intelligence" esplora il concetto di “danno algoritmico”: non un errore tecnico, ma una forma di sfruttamento sistematico delle fragilità cognitive e informative dei consumatori.
Gli algoritmi, ci spiegano gli autori, sono diventati i nuovi commessi del capitalismo: instancabili, invisibili, e soprattutto molto più informati di noi. Sanno cosa vogliamo, spesso prima che lo sappiamo noi stessi. E se da un lato possono migliorare la vita del consumatore – suggerendo, ad esempio, un integratore utile per il diabete – dall’altro possono trasformarsi in abili truffatori digitali, capaci di vendere illusioni a caro prezzo.
Il cuore del libro è il concetto di “danno algoritmico”, una forma di manipolazione che sfrutta le debolezze cognitive e informative dei consumatori. Bias come l’ottimismo irrealistico o la miopia temporale diventano strumenti nelle mani dell’IA per indurre scelte svantaggiose: prodotti inutili, polizze superflue, prezzi gonfiati.
Bar-Gill e Sunstein non si limitano alla denuncia: costruiscono una tassonomia dei danni, distinguendo tra discriminazione di prezzo e targeting algoritmico, e analizzano il tutto con una matrice che separa i consumatori “sofisticati” da quelli “ingenuamente vulnerabili”. Il risultato è una riflessione tagliente su come l’IA amplifichi le disuguaglianze, consolidando il potere delle aziende più rapide a cavalcare l’onda tecnologica.
Il saggio si spinge oltre il mercato: esplora le ricadute nei contesti lavorativi e politici, dove gli algoritmi possono influenzare assunzioni, salari e persino il voto, alimentando polarizzazione e disinformazione.
La proposta normativa è chiara: trasparenza algoritmica, regolazione ex ante, e un occhio vigile sui risultati concreti degli algoritmi, non solo sulle loro intenzioni. Gli autori riconoscono anche il ruolo degli strumenti digitali a favore del consumatore – da Alexa a Google Assistant – ma con una nota di realismo: il divario tra chi vende e chi compra resta profondo, e non basta una app per colmarlo. (27 ottobre 2025)
Barr-Gill e Sustein avevano anticipato con un contributo pubblicato sul "Journal of legal analysis" i temi trattati in questo saggio. L'articolo è liberamente accessibile.
Questa collana si inserisce nel panorama editoriale italiano come una proposta originale e indipendente, focalizzata su saggi e inchieste che approfondiscono temi sociali, ambientali ed economici. A differenza di collane più accademiche o divulgative, “Le Talpe” si distingue per il suo approccio critico e militante - spesso legato all’attivismo e alla giustizia sociale - con una forte attenzione alla dimensione politica del lavoro, della sostenibilità e dei diritti. Rispetto ad altre collane italiane, come “I Fari” di Chiarelettere (dedicata a saggi di denuncia e riflessione civile) o “Saggi” di Feltrinelli (più orientata alla divulgazione culturale e scientifica), “Le Talpe” si caratterizza per una maggiore radicalità e per il legame diretto con il mondo dell’economia solidale e dei movimenti sociali. I suoi titoli non si limitano a descrivere i problemi, ma propongono letture alternative e strumenti di trasformazione, spesso frutto del lavoro dei giornalisti e collaboratori della rivista Altreconomia. (24 ottobre 2025)
In “Sfruttare i viventi. Un’ecologia politica del lavoro” Paul Guillibert, filosofo francese e figura di riferimento dell’eco-marxismo, propone una riflessione profonda e originale sulla crisi ecologica contemporanea, mettendo al centro il tema del lavoro. La sua tesi è chiara: non si può affrontare la crisi ambientale senza interrogarsi sulle forme di sfruttamento che caratterizzano il sistema produttivo capitalistico.
La prefazione di Maura Benegiamo ed Emanuele Leonardi alla traduzione italiana pubblicata da Ombre corte introduce il contesto teorico in cui si inserisce il volume, evidenziando come l’ecologia politica sia diventata uno strumento fondamentale per comprendere le relazioni tra ambiente, potere e giustizia sociale. Guillibert si distingue per la capacità di connettere le lotte ecologiche con quelle dei lavoratori, proponendo un approccio che supera le soluzioni tecniche e gli imperativi etici individuali, spesso promossi dalle politiche ambientali dominanti.
Nell’introduzione, l’autore racconta il caso della mobilitazione nei porti di Los Angeles e Long Beach, dove le richieste di riduzione dell’inquinamento si sono intrecciate con quelle per il riconoscimento dei diritti dei camionisti. Un esempio che mostra come una transizione ecologica giusta debba necessariamente includere la giustizia sociale e il rafforzamento del potere dei lavoratori.
Guillibert critica l’idea che bastino nuove tecnologie o comportamenti individuali per risolvere la crisi ecologica. Al contrario, evidenzia come queste soluzioni spesso nascondano il lavoro necessario per mantenere il sistema e perpetuino disuguaglianze di classe, genere e razza. La raccolta differenziata, ad esempio, diventa un lavoro invisibile, spesso svolto dalle donne, che si aggiunge al carico domestico già esistente.
Il saggio propone una visione dell’ecologia politica come critica delle strutture di dominio che causano il disastro ambientale. L’autore intreccia pensiero marxista, ecofemminismo e critica decoloniale per mostrare come la crisi ecologica sia il risultato di secoli di sfruttamento e appropriazione della natura e del lavoro umano. (20 ottobre 2025)
è stato assegnato a Joel Mokyr, Philippe Aghion e Peter Howitt "per aver spiegato la crescita economica guidata dall’innovazione" e il ruolo della tecnologia. Il riconoscimento è stato diviso in due parti. A Mokyr, Northwestern University, "per aver identificato i prerequisiti di una crescita economica duratura attraverso il progresso tecnologico"; ad Aghion e Howitt, rispettivamente del Collège de France e della Brown University, "per la teoria della crescita sostenuta attraverso la distruzione creativa".
Joel Mokyr, storico dell’economia, ha esplorato le radici culturali e intellettuali della Rivoluzione industriale, evidenziando come la transizione da una conoscenza empirica a una scientifica abbia reso possibile un processo continuo di innovazione. Nel volume "The gifts of Athena: historical origins of the knowledge economy", Mokyr mostra come la diffusione del sapere e l’apertura culturale abbiano creato le condizioni per un’economia basata sull’innovazione. In "A culture of growth: the origins of the modern economy", approfondisce il ruolo delle istituzioni e delle idee nella nascita dell’economia moderna, sottolineando come il contesto culturale sia determinante per lo sviluppo economico.
Philippe Aghion e Peter Howitt hanno invece fornito una base teorica rigorosa alla visione schumpeteriana della “distruzione creatrice”. Nel loro testo "Endogenous growth theory", propongono un modello in cui la crescita è il risultato di un processo continuo di innovazione, in cui nuove imprese e tecnologie sostituiscono quelle obsolete. Questo approccio ha rivoluzionato la teoria economica, spostando l’attenzione dalle variabili esogene alle dinamiche interne del sistema economico.
Aghion ha inoltre elaborato una sintesi organica del suo percorso scientifico nel volume "The power of creative destruction: economic upheaval and the wealth of nations", scritto con Céline Antonin e Simon Bunel. L’opera, accessibile anche a un pubblico non specialistico, illustra come l’innovazione, pur generando instabilità e trasformazioni profonde, sia il motore indispensabile della prosperità economica. (14 ottobre 2025)
Una bibliografia delle monografie degli economisti vincitori del premio Nobel 2025 possedute dalla "Bigiavi". Dall'elenco sono escluse le numerose opere miscellanee che comprendono loro contributi.
La biblioteca si arricchisce di volumi di recente pubblicazione che analizzano le applicazioni dell'IA in ambiti come marketing, arte, risorse umane e neuroscienze. Un’opportunità per approfondire il ruolo crescente di questa tecnologia nella società e nel mondo del lavoro.
Un libro che mostra come l'artigianato italiano possa non solo sopravvivere, ma prosperare nell'era digitale.
Gli autori analizzano il ruolo dei chatbot, definiti “macchine da conversazione” alimentate dall’intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT e DeepSeek. Riflettono sulla loro capacità di generare testi significativi e su come il loro dialogo possa ridefinire la concezione tradizionale dell’essere umano come pensatore.
Chi è l'autore di un'opera realizzata con l'ausilio di un'AI? Cos'è un'opera nell'era dell'intelligenza artificiale? Viene proposta una nuova identità creativa che fonde le competenze umane con le potenzialità delle AI generative, ridefinendo il processo artistico.
L'AI generativa è un vero collaboratore che automatizza compiti operativi e supporta decisioni strategiche, trasformando il modo in cui lavoriamo e gestiamo la leadership. Questa guida esplora 35 utilizzi pratici per sfruttarne appieno il potenziale.
La Generative AI sta rivoluzionando il marketing, migliorando la personalizzazione, la creazione di contenuti e l'interazione con i clienti. Gli autori descrivono la sua evoluzione, le applicazioni pratiche e il ruolo della scienza dei dati nella trasformazione delle strategie di comunicazione.
L’IA sta trasformando il mercato dell’arte, influenzando autenticazione, valutazione e promozione delle opere, oltre a favorire trasparenza e nuove esperienze immersive. Questo libro esplora il suo impatto, le sfide etiche e il futuro dell’interazione tra arte e tecnologia.
La domanda oggi è cambiata: non è più se le macchine possono essere intelligenti, ma se possono eguagliarci e superarci. Dopo «La scorciatoia» e «Machina sapiens» il terzo episodio dell'avvincente trilogia sulla nuova era delle macchine pensanti.
Una guida completa per integrare l’IA nella gestione delle risorse umane, esplorando opportunità, sfide e strategie per una trasformazione digitale consapevole ed etica.
Il volume invita a una riflessione equilibrata sull’IA, evitando estremismi e promuovendo valori come uguaglianza, inclusività e sostenibilità per una tecnologia al servizio della società.
Uno studio sul convergent marketing, approccio che combina IA, automazione e contenuti multimediali per creare interazioni dinamiche tra brand e consumatori, guidando strategie digitali innovative.
Un libro che aiuta a integrare l’intelligenza artificiale nella scrittura per il marketing, ispirando argomenti, spunti narrativi e parole pertinenti al target e agli obiettivi della comunicazione.
L’AI rivoluziona le risorse umane, migliorando equità, efficienza e benessere lavorativo, ma richiede un uso responsabile per bilanciare automazione e gestione umana.
L’evoluzione del cervello umano viene raccontata attraverso cinque svolte chiave, collegandole ai progressi dell’IA per svelare le radici dell’intelligenza e del pensiero.
Una selezione delle ultime pubblicazioni sul tema del lavoro disponibili in biblioteca
Nicola Acocella indaga i fenomeni della disoccupazione ciclica, il persistente divario tra Nord e Sud, le disparità di genere e il fenomeno dei giovani NEET. Con un approccio rigoroso, si esplorano le politiche attuate, le inefficienze strutturali e le risposte alla globalizzazione e alle crisi economiche.
Dal pensiero della differenza all’analisi intersezionale, questo libro propone una rilettura critica degli strumenti giuridici e delle politiche pubbliche che mirano a promuovere il lavoro delle donne, per comprendere dove si annidano le radici redistributive delle diseguaglianze di genere e valutarne le azioni di contrasto.
Cosa succede alle donne che lavorano in un paese che fatica a conciliare una cultura tradizionalista con le esigenze di un’economia globalizzata? In questo vivido ritratto della società egiziana, Leslie T. Chang segue l’esperienza di tre donne che con tenacia e perseveranza vivono e lavorano in un contesto che spesso ne ostacola i progressi esistenziali e professionali.
Questioning the received wisdom that work is good for you, that you are what you do and that 'any job is a good job', Post-work offers a new challenge to the work-centred society. This timely book provides a vital introduction to the post-work debate - one of the most exciting political and theoretical currents of recent years.
Reclutare manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento. È questo, in termini di legge, il caporalato. Una parola che sembra riportare indietro le lancette dei diritti dei lavoratori. In particolare, quando tra le sue pieghe, a fianco di interessi leciti, operano e prosperano attori illegali, le organizzazioni criminali in primis.
The author discusses how the American perception of work has evolved over the 20th century, with a growing emphasis on entrepreneurship, initiative, and self-realization, rather than just reliable job performance. This entrepreneurial work ethic has become deeply ingrained in American culture, even as economic insecurity and inequality have increased. The book explores the origins and impact of this shift, tracing it from late 19th-century success literature to the modern gig economy.
Nella nostra ricerca del graal per ottimizzare la produttività con tecnologie intelligenti come l’IA e i robot, stiamo separando i lavoratori junior dagli esperti nei luoghi di lavoro di tutto il mondo. Si tratta di un problema incombente dall’impatto enorme che pochi stanno affrontando veramente.
Sono trent'anni che i redditi dei lavoratori italiani non crescono. Un'anomalia assoluta tra le economie avanzante con caratteri quasi strutturali e conseguenze negative sul piano economico e sociale. Una questione che riguarda il lavoro povero ma anche la fascia medio alta, quella su cui incombe il grosso del carico fiscale che sostiene il nostro welfare state.
Acclamato da CNBC come uno dei «top 5 libri di saggistica sul lavoro che tutti dovrebbero leggere», il libro è un appello all’azione, che mostra come condurre il cambiamento da dovunque ci si trovi può trasformare la nostra carriera, la comunità e persino il mondo intero.
In Italia sono circa tre milioni i lavoratori invisibili, poveri, irregolari, quelli che pur lavorando non riescono a portare a casa uno stipendio sufficiente a condurre un’esistenza libera e dignitosa, quelli che non godono di alcuna tutela e non possono far valere i loro diritti.
Il lavoro domestico come lavoro non pagato della casalinga [...] è una forma specifica di sfruttamento connessa ai processi di valorizzazione del capitale, che vede i suoi inizi tra il xvii e il xviii secolo per poi svilupparsi negli anni successivi alla rivoluzione industriale.
Lo Stato deve cessare di operare come presidio del corretto funzionamento del mercato e affermarsi come difensore della società dal mercato. L’Italia è l’ottavo Paese più ricco del mondo, ma anche il Paese dove un lavoratore su quattro è povero e uno su tre vulnerabile, ovvero condannato alla povertà in caso di evento inaspettato.
Questo breve libro contiene due capitoli su un tema molto discusso che suscita sia visioni distopiche che previsioni ottimistiche: che impatto avrà l’Intelligenza Artificiale sulla quantità e qualità del lavoro.
«Dall’inizio del nuovo secolo, in Italia si è alimentata un’illusione: quella di essere diretti verso la piena occupazione. Si tratta, appunto, di un inganno. Se si analizzano i numeri, emergono una realtà diversa e una tendenza opposta: in questi anni si è assistito nel nostro paese a una rapida crescita non di un’occupazione dotata di stabilità e tutele, ma della sottoccupazione, con forme e tipi di lavoro frammentato e vulnerabile. Una sottoutilizzazione delle persone in ore, istruzione e competenze».
In Italia, i giovani sono una risorsa preziosa ma sempre più scarsa. In numero sempre minore e spinti a emigrare all’estero in cerca di migliori opportunità, sono spesso vittime di stereotipi incapaci di cogliere le dinamiche che li caratterizzano.
In biblioteca i volumi finalisti di un premio assegnato annualmente al miglior libro di business. Istituito nel 2005, è considerato uno dei più prestigiosi riconoscimenti nel campo della letteratura economica e aziendale. L'ultima edizione è stata vinta da "Supremacy: AI, ChatGPT and the Race That Will Change the World", di Parmy Olson.
From award-winning journalist Parmy Olson, Supremacy is the astonishing, untold, behind-the-scenes story of the battle between two AI companies, their struggles to use their tech for good, and the dangerous direction that they’re now going in.
"Original and thought-provoking... A brilliantly erudite account of the major waves in the theory and practice of management" (Financial Times)
A revelatory, paradigm-shifting work from a renowned Columbia professor and “one of the great social and cultural psychologists” (Amy Cuddy) that demystifies our tribal instincts and shows us how to use them to create positive change.
"A compelling examination of the socio-economic consequences of humans living longer lives (...) important and timely" (Financial Times)
A riveting inside look at an elite unit within the Pentagon—the Defense Innovation Unit, also known as Unit X—whose mission is to bring Silicon Valley’s cutting-edge technology to America’s military: from the two men who launched the unit.
Rassegna delle copertine dei titoli acquisiti dalla biblioteca nel corso del mese, con una sintetica descrizione del contenuto di ogni volume e il codice per visualizzarne la descrizione in catalogo e la collocazione sullo scaffale.